CONVEGNO SATW

Di quali competenze necessita la generazione futura?

Béatrice Miller | SATW | 

La digitalizzazione ha conseguenze per l'intera società. Modifica il modo d’instaurare le relazioni e pone nuove sfide in tutti gli ambiti della vita. Di quali competenze hanno bisogno i giovani per essere all'altezza delle sfide future? Le risposte a queste domande sono state fornite dal 10º convegno della SATW sulla promozione giovani talenti della tecnica.

La rivoluzione digitale è inarrestabile. Su questo erano tutti d'accordo i partecipanti al convegno SATW, provenienti dai settori formazione, consulenza per il lavoro, imprese, associazioni di categoria e sedi di formazione extra scolastica MINT. Come modifica, tuttavia, la trasformazione digitale le competenze che saranno necessarie in futuro nel mondo del lavoro? E cosa fanno la politica e le autorità per la trasformazione digitale? Stimolanti conferenze e una discussione con il pubblico si sono occupate di questi interrogativi il 14 novembre 2017 a Brugg-Windisch.

"Le imprese acquistano le competenze di cui hanno bisogno e non le producono da sé"

Secondo la signora prof. Sybille Sachs della scuola universitaria professionale di economia di Zurigo (HWZ) la digitalizzazione è attualmente la maggiore sfida strategica per le aziende. Essa porta con sé diverse conseguenze profonde: 1. I confini fra le aziende e i settori si annullano e le gerarchie si appiattiscono. 2. Sono necessari nuovi modelli di pensiero. 3. La collaborazione fra uomo e macchina cambierà.

Al convegno, Sybille Sachs fa notare come diventerà sempre più difficile per le persone che lavorano mantenere un equilibrio. La gestione della propria persona e l'apprendimento costante per la vita diventeranno due condizioni assolutamente necessarie. Oltre a competenze specialistiche e ICT, le persone attive nel mondo del lavoro hanno bisogno di competenze di metodo, sociali, personali e gestionali. Purtroppo spesso le aziende acquistano competenze all'esterno, anziché sviluppare le competenze dei propri dipendenti. In futuro si tratterà anche di promuovere non solo i vincitori della digitalizzazione, ma anche coloro che ne risultano sconfitti.

"La politica ha una visione eccessivamente positiva"

Che cosa fanno la politica e le autorità per la trasformazione digitale e per l'istruzione? La consigliera nazionale Rosmarie Quadranti afferma che la Svizzera possiede un sistema scolastico differenziato e permeabile, una forte formazione professionale e un sistema universitario efficiente. Al convegno, tuttavia, assume anche toni critici: «Siamo sufficientemente veloci? Possiamo ancora permetterci processi che durano anni? Come possiamo superare vecchi modelli di pensiero? Come possiamo trovare il coraggio di costruire una cultura dell'errore?» Rosmarie Quadranti considera una grande sfida l'allontanamento della politica da vecchi modelli di pensiero e dal pensiero gerarchico, così come l'assegnazione di posizioni all'interno dei più importanti organi della formazione professionale in Svizzera non soltanto agli uomini. Per quanto riguarda l’istruzione e la formazione, inoltre, spesso la politica ha una visione eccessivamente positiva. Questo insieme di cose non rende la formazione scolastica svizzera molto agile. Questioni importanti per Rosmarie Quadranti sono l'apprendimento costante per la vita e la curiosità umana. Proprio la promozione MINT può contribuire molto a nutrire la curiosità, secondo la sua opinione.

Quali competenze dovranno essere promosse in futuro?

Il dott. Stefan Kruse e il dott. Seamus Delaney della scuola universitaria professionale pedagogica FHNW hanno condotto una ricerca su incarico della SATW per accertare quali competenze debba promuovere la formazione tecnica in futuro. I primi risultati sono stati presentati al convegno della SATW. Lo studio completo sarà pubblicato nel 2018. I due ricercatori sono giunti alla conclusione che la scuola obbligatoria attualmente trasmette in modo insufficiente le competenze specifiche e interdisciplinari in vista della trasformazione digitale. Manca, per esempio, una facoltà autonoma dedicata alla tecnica e un personale docente esperto e preparato. La consapevolezza presso il pubblico, il personale docente e i decisori è certamente aumentata, ma manca ancora la realizzazione pratica. Inoltre, ci sono ancora pochi esempi di best practice o offerte di specializzazione e approfondimento per gli insegnanti. In occasione del convegno, Stefan Kruse ha fornito alcune raccomandazioni per i settori scuola, politica della formazione e scuola universitaria professionale pedagogica. Queste possono essere lette anche nella presentazione.

La digitalizzazione coinvolge tutti i settori. Di conseguenza molti attori sono coinvolti e la tematica è assai complessa.

In conclusione i relatori hanno condotto una discussione con il pubblico. Anche il dott. Johannes Mure della Segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione SEFRI ha partecipato alla discussione. Egli ha sottolineato la complessità del tema e la molteplicità degli attori coinvolti. Il dott. Mure ritiene che in tutti i settori e a tutti i livelli si riflette sulla digitalizzazione. Adesso però occorre che ciascun attore diventi attivo nel proprio ambito di competenza. Il compito della SEFRI consiste nel creare delle condizioni generali in cui il settore della formazione e quello dell'economia possano promuovere le competenze necessarie. Johannes Mure ha anche sottolineato che i cantoni, non la Confederazione, sono responsabili delle scuole. La Confederazione, però, deve promuovere attività MINT in ambito extra scolastico.

«Gli insegnanti sono gravati di troppe responsabilità. Come possiamo fare spazio al nuovo? Che cosa mettiamo da parte?», ha chiesto un partecipante. Sybille Sachs ha espresso il seguente punto di vista: «Presso lo HWZ abbiamo iniziato a ridurre o riorganizzare in modo consapevole contenuti scientifici. Non si tratta di preparare gli studenti trasmettendo loro tutta la conoscenza, bensì di sviluppare in loro un metodo per avvicinarsi alla conoscenza.» La signora Quadranti ha offerto uno spunto di riflessione: «Forse la lezione a blocchi è un metodo valido, perché così possono essere promosse meglio le competenze interdisciplinari.» Anche l'interdisciplinarità è stata oggetto della domanda di un partecipante. Sybille Sachs considera l'interdisciplinarità un tema difficile, che già da tempo è oggetto di discussione. Presupposto di base per il pensiero interdisciplinare, secondo la sua valutazione, sono le gerarchie piatte, la curiosità e l'apertura: «Occorre un'interdisciplinarità vissuta in modo consapevole.»

Le presentazioni del convegno SATW sulla promozione giovani talenti della tecnica, oltre che gli esempi di lezioni, possono essere scaricate in tedesco.

Presentazione della prof. Sybille Sachs

Presentazione della consigliera nazionale Quadranti

Presentazione del dott. Stefan Kruse e del dott. Seamus Delaney

Esempi pratici di lezioni Workshop 1

Esempi pratici di lezioni Workshop 2

Informazioni: dott.sa Béatrice Miller, Vice Segretaria Generale SATW, Tel. 044 226 50 18, miller(at)satw.ch